Lo sostengono il segretario generale della Uil agrigentina Gero Acquisto e il responsabile del settore dello stesso sindacato, Giovanni Manganella. "Le imprese sono sempre più in difficoltà - scrivono i due - non c'è un paese in tutto l'Agrigentino dove c'è un'isola felice. Certo, alcune situazioni, vedasi quella di Lampedusa, è più complicata rispetto ad altre, ma un po' tutti soffrono e, chi ne paga le conseguenze maggiori sono i lavoratori e le famiglie che vedono sempre più la bolletta aumentare malgrado la differenziata, ormai, è superiore al sessanta per cento. A Casteltermini, Siculiana, Montallegro, Canicattì oltre a Lampedusa si stanno vivendo momenti di forti tensioni. Non sono stati ancora corrisposti gli stipendi ai lavoratori e la relativa quattordicesima. Insomma, gli emolumenti vengono erogati a singhiozzo, viene curato il sintomo, ma non si riesce a debellare la patologia.
Il problema è che non si riescono a trovare le giuste medicine. La mancanza di impianti di compostaggio, inoltre, non fa che far lievitare le bollette ed ha ragione la gente a chiedersi il perché bisogna differenziare senza avere nulla in cambio (un risparmio in bolletta). Le ditte devono trasportare i rifiuti in diverse zone della Sicilia, al momento a Trapani, pertanto i costi aumentano. Le ditte, proprio per il trasporto, devono anche provvedere ad impiegare due autisti. L'unica soluzione appare quella di dotare l'agrigentino di almeno tre impianti di compostaggio, altrimenti, il futuro è ancora più nero".
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